Il pomodoro Re Umberto viene coltivato in terreni incontaminati della Costiera amalfitana.
Nel comune di Tramonti, area montana, i “contadini custodi” di questo ortaggio, hanno dato vita alla rinascita di una biodiversità rurale ormai quasi estinta.
Grazie al progetto di crowdfunding dell’associazione Acarbio, e alla consulenza del Crea – Ort Pontecagnano, con l’agronomo Rosa Pepe che ha seguito le varie fasi della messa in coltivazione dei pomodori, è stato possibile avviare una prima piccola produzione.
Le tecniche di coltivazioni sono quelle tradizionali del posto. Si è partiti dal semenzaio che l’associazione Acarbio ha realizzato presso i terreni della propria sede (in Via Grisignano, Tramonti), utilizzando i semi gelosamente custoditi da alcuni contadini che hanno fatto altresì la medesima cosa, realizzando a loro volta un proprio semenzaio. Una volta pronte le piantine, si è dato vita al “trapianto”, posizionandole in terreni accuratamente predisposti.
Si sono scelte le aree soleggiate, piene di luce e di aria pura. Per mantenere sempre il terreno pulito dalle erbacce e alla giusta umidità, si è provveduto alla pacciamatura con materiali organici e all’annaffiatura delle piantine ogni volta che è stato necessario.
Sono stati utilizzati solo concimi biologici e fertilizzanti organici, seguendo norme specifiche e guidati da agronomi del Crea – Ort Pontecagnano.