Domenica 20 dicembre presso l’antico Convento di San Francesco, incontri, dibattiti e degustazione dell’antico ortaggio che risale al 1878, recuperato dopo più di cento anni da alcuni “contadini custodi” grazie ad un progetto di crowdfunding.
La Costiera amalfitana dopo più di cento anni ritrova il “suo” pomodoro, perso con la globalizzazione. L’antica varietà “Re Umberto” (anno 1878) nota anche come Fiascone, che i “seed savers” (i conservatori di semi) di tutto il mondo stanno cercando disperatamente da anni, si trova a Tramonti.
Grazie ad alcuni contadini custodi e ad un crowdfunding dell’associazione Acarbio, è stato possibile recuperarlo e portarlo anche sulla tavola (con l’etichetta “Re Fiascone”) di quanti sanno riconoscere la bontà di un prodotto di qualità.
Regale è il suo nome – dedicato al Re d’Italia che venne in visita a Napoli nel 1878 – , che esalta una biodiversità rurale, fatta di storia e tradizioni legate ad un territorio Patrimonio dell’Umanità e che dona ancor una volta il suo “terreno fertile”, per un progetto che aspira ad essere anche volano di “sviluppo economico” di quest’area interna della costa ricca di vitigni storici.
Ora anche la pizza Tramonti – che vanta quasi 3000 pizzerie sparse nel mondo – potrà essere davvero riconoscibile con il suo pomodoro prodotto nella sua terra d’origine, e riconducibile ad un’eccezionale “biodiversità rurale” che rischiava di essere persa per sempre.
Ma non è stato facile arrivare fin qui: tre anni di studi (ancora non del tutto conclusi) sulla caratterizzazione del seme, realizzati dal Centro di Ricerca per l’Orticoltura di Pontecagnano; un progetto di crowdfunding per poter realizzare l’intero progetto, lanciato da Acarbio e “adottato” da alcuni Gruppi di Acquisto Solidale (Stella del Sud di Cava de’Tirreni, Bottega Gas di Salerno, Gas Vietri sul Mare, Gasp Pastena, Gas Telecom, Gassa, Gas Portici).
Poi la stipula di un Protocollo d’Intesa sperimentale per coltivare i pomodori e commercializzarli con un un proprio logo (“Re Fiascone”), siglato tra il Comitato Promotore dei Distretti Rurali delle Aree Interne e Protette della Provincia di Salerno, l’associazione Acarbio, l’Ente di Sviluppo Sostenibile “I Piccoli Campi”, i contadini che ora si riuniranno in cooperativa, e Sabato Abagnale di Sant’Antonio Abate che ha messo a disposizione in questo primo anno, il suo laboratorio artigianale dove si produce solo secondo le “antiche tecniche utilizzate sul territorio“.
E per raccontare questa storia di “recupero della biodiversità rurale”, a Tramonti, domenica 20 dicembre, a partire dalla ore 10,30 presso l’antico Convento di San Francesco, si terrà “a battesimo il Re Umberto”, con la presenza del sindaco Antonio Giordano, Arianna Fortiguerra assessore all’agricoltura, Vincenzo Sannino presidente Acarbio, Rosa Pepe del Crea Ort Pontecagnano, Sabatino Abagnale presidio slow food “Il miracolo di San Gennaro”, Anna Pina Arcaro presidente C.P. Distretti Rurali e l’urologo Luigi Montano (associazione “Medici per l’ambiente della Campania”) coordinatore del progetto di ricerca “EcoFoodFertility” che porterà esempi e dati di come un’alimentazione sana influisca sulla salute e sulla fertilità.
L’evento sarà arricchito dalla degustazione del pomodoro Re Umberto grazie ai piatti della tradizione preparati da Osteria Antichi Sapori, Pizzeria Al Valico, Osteria Reale, Trattoria San Francisco, Agriturismo da Regina.
Il clima natalizio sarà assicurato dai mercatini (saranno presenti in piazza Nassiriya) rigorosamente con i prodotti locali a km0, e dalla banda folk “’O Marenariello” e “A’ paranza ‘ro tramuntan” che si esibiranno per tutta la giornata e fino a sera.