Anna Taiani tra i filari del pomodoro Re Umberto
I nostri “contadini custodi” del pomodoro Re Umberto hanno il volto fiero, segnato dal sole e dalla purezza dell’aria che respirano. E Anna Taiani, vedova Caso, 83 anni, (vive a Tramonti, frazione Corsano) è tra le nostre custodi orgogliose di tutto ciò che negli anni ha accudito con amore e passione. Sia vecchie tradizioni legate alla terra e alla Chiesa, che semi. Che sono poi l’altra parte della “storia” di un territorio: ciò che ha oltrepassato indenne gli anni ed è ancora qui tra noi. A dispetto di multinazionali e globalizzazione.
Lei sa che un seme è come un figlio: da proteggere e far crescere. Sano e forte, erede di chi l’ha custodito di mano in mano. Perché anche un pomodoro ha la sua storia, e i suoi “vissuti”.
Ad esempio Nannina ricorda ogni albero, ogni pianta che ha fatto crescere insieme al marito Gigino, che tanto amava la terra e il suo lavoro. E che da genitori, a loro volta hanno trasmesso ai figli. Nannina conosce così il tempo che passa, le stagioni che cambiano con i loro ritmi e frutti. Conosce il valore e la fatica della terra. Le albe e i tramonti che si susseguono prendendosi cura di quel pezzo di terra che prima era dei suoi avi e che ora lei donerà a sua volta.
A volte la senti cantare antiche nenìe, o canti religiosi. Lei immersa tra filari di pomodori, li “accarezza” con mani sapienti. Li osserva crescere giorno per giorno, da quando una piccola piantina inizia a spuntare, fino a quando il fiore diventa frutto, e da verde diventa rosso fuoco. Chi ama la terra conosce la sua magia. E di quella magia ne è l’artefice. Come lo è Nannina.